Comitato di Milano Est
Fondazione Aiutiamoli a Vivere
Siamo un gruppo di famiglie della zona est di Milano che hanno deciso di dedicare del tempo per sostenere un progetto molto importante: quello di accogliere un bambino nella propria casa, una volta l’anno per circa un mese, prima e per molti anni bambini bielorussi e da quest’anno ucraini.
01.
Una Storia Ventennale
La nostra storia comincia nel 2001, quando, per iniziativa di una famiglia che aveva incontrato per caso la realtà della Fondazione “Aiutiamoli a vivere” e ne era rimasta affascinata, è sorto un gruppo di 16 famiglie, che hanno dato vita al primo Comitato di Milano della Fondazione. Seguendo le regole stabilite dalla Fondazione, ci siamo dati uno statuto e un’organizzazione, pubblicamente riconosciuta, in modo tale da poter operare in assoluta trasparenza e nel pieno rispetto delle norme che regolano l’attività di volontariato. Da allora non ci siamo mai fermati, anzi abbiamo allargato i nostri orizzonti di intervento.
02.
Le attività del Comitato
Il nostro impegno, infatti, non si limita all’ospitare un bambino per circa un mese presso le nostre famiglie. Durante tutto l’anno dedichiamo parte del nostro tempo perché questa esperienza di solidarietà possa rinnovarsi e crescere sempre di più, per rispondere alle esigenze di un popolo e di un territorio devastato dalla storia. Ci impegniamo infatti a raccogliere fondi per sostenere il progetto di accoglienza e, in generale, i progetti solidali gestiti dalla Fondazione in Bielorussia e ora in Ucraina.
Siamo famiglie diverse tra loro, ma con la stessa voglia di condividere la scelta di solidarietà e i principi di volontariato, che sono alla base del progetto di accoglienza. Ci incontriamo periodicamente per confrontare l’esperienza vissuta e consolidare le ragioni del nostro impegno.
Siamo famiglie diverse tra loro, ma con la stessa voglia di condividere la scelta di solidarietà e i principi di volontariato, che sono alla base del progetto di accoglienza. Ci incontriamo periodicamente per confrontare l’esperienza vissuta e consolidare le ragioni del nostro impegno.
03.
L'accoglienza
Fino al 2019 ogni anno, in autunno, per circa un mese, ciascuna delle nostre famiglie ha ospitato un bambino bielorusso (oppure uno degli adulti accompagnatori: la maestra e l’interprete). I bambini venivano a Milano durante il periodo scolastico e, durante le loro giornate, dal lunedì al venerdì, svolgevano attività didattica con la loro insegnante bielorussa in locali messi a disposizione da una scuola del territorio. Il nostro Comitato organizzava per loro attività di tipo sanitario (visite pediatriche di controllo, visite oculistiche e visite dentistiche per tutti, più eventuali visite specialistiche per quei bambini che ne hanno bisogno), e attività ricreative (nuoto, gite in località turistiche, momenti di gioco e di festa insieme), perché il loro soggiorno fosse davvero una “vacanza terapeutica”.
04.
Ripartenza
Ora, dal prossimo autunno riparte questa forma di accoglienza con bambini ucraini nell’impossibilità di proseguire con l’accoglienza dei minori bielorussi.
L’ospitalità dei bambini è gestita dal gruppo delle famiglie in forma associativa; le famiglie si incontrano periodicamente, trascorrono momenti insieme, condividono gli impegni comuni sostenendosi reciprocamente secondo le loro disponibilità. All’interno del nostro comitato esistono anche le “famiglie di supporto”, che, pur non ospitando direttamente, si rendono disponibili nelle varie attività: accompagnano i bambini nelle attività extrascolastiche oppure accolgono i bambini al termine della scuola prima del rientro in famiglia.
Sul piano economico, alle famiglie viene chiesto, oltre all’impegno di offrire vitto, alloggio e abbigliamento ai bambini, un piccolo contributo alle rilevanti spese di gestione del gruppo (volo aereo, visite mediche non gratuite, l’organizzazione delle uscite etc.); il Comitato, con la propria attività di raccolta fondi, ha sempre coperto le spese del progetto.
L’ospitalità dei bambini è gestita dal gruppo delle famiglie in forma associativa; le famiglie si incontrano periodicamente, trascorrono momenti insieme, condividono gli impegni comuni sostenendosi reciprocamente secondo le loro disponibilità. All’interno del nostro comitato esistono anche le “famiglie di supporto”, che, pur non ospitando direttamente, si rendono disponibili nelle varie attività: accompagnano i bambini nelle attività extrascolastiche oppure accolgono i bambini al termine della scuola prima del rientro in famiglia.
Sul piano economico, alle famiglie viene chiesto, oltre all’impegno di offrire vitto, alloggio e abbigliamento ai bambini, un piccolo contributo alle rilevanti spese di gestione del gruppo (volo aereo, visite mediche non gratuite, l’organizzazione delle uscite etc.); il Comitato, con la propria attività di raccolta fondi, ha sempre coperto le spese del progetto.